La genetica dell’emicrania

Una recente novità è senza dubbio il fatto che sono stati identificati 3 alterazioni genetiche che sono state messe in relazione all’insorgenza dell’emicrania, ovvero vi sarebbe una predisposizione genetica nei figli di genitori emicranici all’insorgenza della malattia, in particolare uno di questi geni sarebbe legato al cromosoma x e quindi spiegherebbe perchè ne è colpita con maggior frequenza la popolazione femminile.

Le cure

E’ importante un trattamento preventivo piuttosto che limitarsi ad assumere farmaci per la singola crisi. Il trattamento preventivo ha lo scopo di ridurre il numero delgli attacchi mediante un programma articolato di interventi. Assieme alle cure classiche si sono ormai affermate le metodologie alternative, anzi meglio definibili come non convenzionali, come l’agopuntura che è la più importante, la TENS, il biofeedback, l’ozonoterapia, mesoterapia e manipolazione vertebrale o chiroprassi per le cause secondarie scatenanti le crisi.

Può essere utile il sostegno psicologico individuale e di coppia Non vanno dimenticate le cause patologiche sistemiche, come l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito e le patologie craniche espansive.

La profilassi

Come si dice sempre, sarebbe meglio prevenire che curare, quindi è utile cercare di trovare delle cure efficaci a prevenire gli attacchi.

La diagnosi

 

Quando una persona presenta questi sintomi si deve recare dal proprio medico curante che lo invierà dallo specialista; in particolare potrà avvalersi della consulenza di uno dei Centri Italiani per la cura delle Cefalee.  Quindi verranno proposte le indagini più appropriate secondo dei protocolli stabiliti. In seguito potranno essere fatte delle cure sia con farmaci, che proposte regole di vita e /o cure di profilassi.

Il cibo

Anche l’alimentazione gioca un ruolo interessante, in quanto vi sono dei cibi che possono indurre l’emicrania perchè il più delle volte hanno una azione vasoattiva. L’alcool etilico che è un vasodilatatore è spesso imputato, in particolare il vino rosso, di più il novello e di più se contiene bisolfito. I cibi contenenti tiramina e dopamina come i formaggi, specie quelli stagionati. Il caffè, in quanto l’assunzione determina uno stato di vasospasmo continuo, la cui assuefazione porta ad una sindrome da astinenza, quando interrotto, che si manifesta con vasodilatazione e quindi emicrania.Il glutammato monosodico, presente nel dado da brodo, nel Bovis, in molte salse, e nella cucina cinese è un potente vasoattivo. I nitrati ed i nitriti che sono contenuti nei salumi e nel cibo conservato, affumicato o salato sono vasodilatatori. La nicotina che ha una azione vascolare diretta. Infine un elenco di cibi a rischio: avocado, arancia, banana, prugna rossa, pomodoro, conserva, patata, lievito di birra, fegato di pollo, birra, cioccolato, fragole.

Tra le abitudini di vita importanti che possono influenzare l’insorgenza dell’emicrania vanno poi ricordati:

– alzarsi tardi il mattino, in particolare si dice “emicrania della domenica” perchè compare la domenica, quando il pazinete si sveglia tardi o cambia delle abitudini di vita, e manca quindi lo stress;

– stare troppo al sole ( in particolare in estate con la testa al sole);

– stare alla luce molto intensa, senza occhiali da sole;

– il digiuno, ovvero la glicemia che si abbassa troppo;

– disturbi della vista, dalla miopia all’astigmatismo;

– il prolungato lavoro o gioco al video del computer;

– il rumore forte, il fumo e l’alcool spesso associati in discoteca;

Emicrania ed il sesso

Vi sono stretti rapporti fra l’emicrania e la donna, ovvero gli eventi della vita riproduttiva femminile: ovulazione, ciclo mestruale, gravidanza e menopausa. I fini meccanismi patologici non sono noti, ma la stretta correlazione osservata in molte pazienti è alla base di stati fisiopatologici complessi come nella sindrome premestruale ( tensione mammaria, modificazioni del tono dell’umore, ritenzione idrica, alterazioni alimentari e dei rapporti sessuali)

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