Omotossicologia
ed Omeopatia

Le pubblicazioni scientifiche, ormai molto numerose, stanno verificando l’ipotesi che un medicinale low-dose omeopatico-omotossicologico produca effetti terapeutici certi, basati sull’evidenza scientifica (EBM) e la Good Clinical Practice.

Rimedi
Omotossicologici

 

L’efficacia terapeutica dei medicinali low dose omeopatici-omotossicologici potrebbe essere confermata dal fatto che un numero progressivamente crescente di pazienti (dati 2014: 300 milioni) e di medici nei cinque Continenti (80 Paesi) si affidi anche all’Omeopatia-Omotossicologia per risolvere i propri problemi di salute.
Questi dati sono confermati anche in Italia (Rapporto Eurispes 2012 da cui si evince che l’Omeopatia è scelta dal 70,6% dei cittadini che si affidano alle MNC (14,5% della popolazione totale).
In Italia più di 20.000 medici prescrivono almeno una volta all’anno medicinali omeopatici. Erano 12.000 nel 2006.
Il Rapporto riferisce che la soddisfazione per i risultati raggiunti tra coloro i quali utilizzano l’Omeopatia è molto alta: il 71%.
Solo il 22% dichiara di aver ricevuto benefici parziali ed il 7% di non averne avuti.

TAVOLA DELLE 6 FASI

Perché
la Omotossicologia?

 

Una delle grandi intuizioni di H.H. Reckeweg, padre dell’Omotossicologia, fu quella di aver identificato nella detossificazione del tessuto connettivo la chiave di volta per il mantenimento o il ripristino dello stato di salute; negli ultimi scorci del secolo scorso si cominciava infatti ad indagare la Matrice connettivale non più e solo per la sua funzione di “tessuto di sostegno” ma come vero e proprio Sistema di Regolazione di Base (A. Pischinger e H. Heine), presupposto di un nuovo modo di pensare.

 

Referenza Biobliografica:

Homotoxicology–a review of randomised clinical trials.
Ernst E1, Schmidt K.
Eur J Clin Pharmacol. 2004 Jul;60(5):299-306. Epub 2004 Jun 9.
Complementary Medicine, Peninsula Medical School, Universities of Exeter and Plymouth, 25 Victoria Park Road, Exeter EX2 4NT, UK. Edzard.Ernst@pms.ac.uk

Farmacologia omotossicologica

 

Obiettivo dell’omotossicologica è disintossicare l’organismo ed eventualmente riparare i danni causati dalle tossine attraverso i farmaci omotossicologici, cioè sostanze chimiche in diluizione omeopatica opportuna per poter innescare l’inversione dell’effetto che, intervenendo nelle reazioni enzimatiche (su cui agiscono da induttori), e sul sistema immunitario, possono attivare “sistemi difensivi” ancora in riserva. Queste sostanze indurrebbero, secondo gli omotossicologi, in quanto simili alla noxa causale, un meccanismo di difesa aggiuntivo contro le noxae già presenti (malattia). Il meccanismo sarebbe suffragato sperimentalmente dai lavori di Conney e Burns, Hauss, Wallenfels e Weil.

Immunologicamente, si ritiene che il meccanismo d’azione del rimedio omotossicologico sia interpretabile nel senso di un incremento della risposta cellulo-mediata. Nella rete complessa del sistema immunitario, il “ventaglio” anticorpale si potrebbe così allargare allo scopo di attaccare e neutralizzare antigeni non solo identici, ma anche somiglianti all’originale. La sostanza terapeutica, in quanto diluita (cioè omeopatizzata) verrebbe immediatamente neutralizzata e tutto il nuovo apparato difensivo può rivolgersi contro la tossina causale.

Reckeweg ha introdotto, accanto ai rimedi omeopatici classici (derivazione vegetale, minerale, animale) una serie di nuovi rimedi:

I Catalizzatori intermedi: la terapia con i fattori del ciclo di Krebs e con i chinoni omeopatizzati avrebbe come scopo quello di inviare un impulso stimolante all’insieme di reazioni enzimatiche (ciclo di Krebs e catena di trasporto degli elettroni) che nella cellula assolvono al fondamentale ruolo di produrre energia. Vengono utilizzati in caso di patologie caratterizzate da carenza energetica, per esempio le malattie cronico-degenerative.

I nosodi: sono preparati a partire da materiale patologico (secrezioni, tessuti ammalati, colture microbiche) opportunamente sterilizzato e reso inattivo, diluito e dinamizzato secondo le norme della farmacopea omeopatica. Si ritiene che il loro meccanismo d’azione possa essere di tipo immunologico.

Gli organoterapici Suis: vengono utilizzati, omeopatizzati, gli organi di maiale, in quanto la specie suina è simile anatomicamente e biochimicamente alla specie umana. In ragione di questa somiglianza si svilupperebbe uno spiccato organotropismo dell’organoterapico suis per l’omologo tessuto o organo umano. Inoltre, per la ridotta efficacia dei sistemi di detossificazione del maiale, i suoi tessuti sarebbero particolarmente imbibiti di tossine. Si ritiene così di disporre di un rimedio che ha le caratteristiche di un nosode, con in più la peculiarità dell’organotropismo. Il rimedio suis, terapeuticamente, avrebbe anche un’azione trofica sul tessuto bersaglio. I meccanismi che consentono queste azioni sarebbero di carattere immunologico.

Gli allopatici omeopatizzati: si tratta di farmaci di tipo convenzionale omeopatizzati. Questi preparati trovano uso nel trattamento di quadri sintomatologici analoghi ai quadri tossicologici degli stessi farmaci convenzionali oppure nella cura delle malattie jatrogene, sulla base del principio isopatico secondo il quale la somministrazione in forma omeopatizzata del farmaco che ha indotto il danno terapeutico sarebbe di antidoto al danno jatrogeno stesso.

DISTURBI GASTROINTESTINALI FUNZIONALI

La possibilità di assumere con l’acqua i rimedi omotossicologici consente cure anche per i bambini

MAL DI TESTA, CEFALEA, EMICRANIA

I rimedi fitoterapici e quelli omotossicologici possono essere un primo livello di cura senza controindicazioni. 

NEUROPATIE, PARESTESIE, LESIONI NERVOSE

Per un terapia neurologica a volte sono sufficienti anche piccolissime quantità di veleni con ottimi risultati

 

Aree Terapeutiche

Trials Clinici randomizzati

Bibliografia essenziale

 

1 Bellavite P. Signorini A., Fondamenti teorici e sperimentali della medicina omeopatica, Palermo, Nuova Ipsa Editore, 1992, pp. 46-85; Le evidenze scientifiche dell’efficacia di Omeopatia
2 Omotossicologa, Quarta edizione, Milano, Guna Editore, 2008
3 Omotossicologia Archiviato il 13 febbraio 2009 in Internet Archive.
4 Homotoxicology–a review of randomised clinical trials
5 S. Hahnemann, Saggio su di un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali, in Hufelands Journal der practischen Arzneykunde, 1796
6 S. Hahnemann, Saggio su di un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali, in Hufelands Journal der practischen Arzneykunde, 1796; S. Hahnemann, L’Organon dell’Arte del Guarire, Quinta Edizione, 1833
7 Salta a: a b c d H. H. Reckeweg, Omotossicologia. Prospettive per una sintesi della medicina, Milano, Guna Editore, 1988
8 P. Bellavite, A. Signorini, Fondamenti teorici e sperimentali della medicina omeopatica, Palermo, IPSA Editore, 1992
9 Le evidenze scientifiche dell’efficacia di Omeopatia – Omotossicologia, Quarta edizione. Milano, Guna Editore 2008
10 Salta a: a b In studi volti a valutare l’effetto placebo non si è rilevata alcuna valenza terapeutica della Omotossicologia. Si veda: E. Ernst, K. Schmidt , “Homotoxicology–a review of randomised clinical trials”., in Eur J Clin Pharmacol., 60/2004, S.299–306. PMID 15197516
11 Reckeweg H. H. Omotossicologia. Prospettive per una sintesi della medicina, Milano, Guna Editore, 1988; Heine H, Manuale di Medicina Biologica, Milano, Guna Editore, 1999
12  Relazione tenuta dal dr. H.H. Reckeweg al Congresso della Società Internazionale di Omotossicologia e terapia antiomotossica del 28 e 29 ottobre 1972, pubblicata su Biologische Medizin 6, pp. 121–138
13 Pennec, J.P., Aubin M. (1984), Effect of Aconitum and Veratrum on the isolated and perfused heart of the common eel, Comp. Biochem, Physiol. 776:367
14  Conney A.H., Burns J.J., In Advanc. Enzyme Regul, Vol. I, Oxford: Pergamon Press, 1963.
15  Hauss W.H., Gerlach U., Junge-Hulsing G., Themann H., Wirth W., Studies on the “Nonspecific mesenchymal reaction” and the “Transit Zone” in myocardial lesions and atherosclerosis, “Annals of the New York Academy of Sciences”, Volume 156, Experimental Metabolic Cardiopathes and their Relationship to Hima Heart Disease, Jan 1969, pp. 207–218.
16  Wallenfels K., Weil R., Beta galactosidase in the Enzymes (P.D. Boyer, ed.), 3rd Edition vol. 7:617-633 Academic Press, NY, 1972.
17  P. Bellavite, A. Signorini: Fondamenti teorici e sperimentali della medicina omeopatica, Palermo, IPSA Editore, 1992, p. 39
18  P. Bellavite, A. Signorini: Fondamenti teorici e sperimentali della medicina omeopatica, Palermo, IPSA Editore, 1992, pp. 35, 37, 66, 133
19  Salta a: a b (DE) Stiftung Warentest: Die andere Medizin. Nutzen und Risiken sanfter Heilmethoden, Berlin, 2. Aufl. 1992, S. 184 f.

Vieni a trovarmi in studio!

Cercheremo insieme la causa del tuo dolore risolvendolo quindi alla radice. La soluzione al problema sarà definitiva.