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Cicatrici attive – Blocco delle cicatrici

Cos’è la terapia mediante il blocco delle cicatrici ?
Quando si fa?
A cosa serve?

La cicatrice, dalla etimologia della parola latina, cicatrix, significa legare. La terapia di una zona che lega eccessivamente avviene mediante il blocco delle cicatrici con anestetici locali e moltissime altre terapie.

Il riflesso miotatico

 

La pelle è l’organo dotato di recettori, meccanocettori, recettori del dolore ecc, che, come abbiamo visto, regola l’attività muscolare e fasciale.
È l’organo propriocettivo di più vasta estensione.
La riparazione della pelle, dopo una lesione, può avvenire correttamente per prima intenzione, oppure avviene per seconda intenzione, può formarsi un cheloide o una cicatrice ipertrofica.
Se la cicatrice non ripara bene si può formare un cosiddetto sito irritativo ed una retrazione con perdita della normale estensibilità elastica della pelle e delle fascie sottostanti.

Classificazione

 

La cicatrice può essere:

– normale
– ipertrofica
– cheloidea
– atrofica
– retraente
 
La cicatrice normale si definisce con restitutio ad integrum, cioè la pelle torna come prima, come la memoria del nostro corpo la torna a rifare.
La cicatrice cheloidea è una cicatrice esuberante, che può avvenire per predisposizione genetica, a causa di fattori esterni o per atri motivi metabolici.
La cicatrice ipertrofica è una cicatrice che può avvenire per vicinanza delle articolazioni, per alterazioni vascolari, associata spesso ad alterazioni di controllo neurologico locale o metamerico.
La cicatrice atrofica è tipica di una mancanza di collagene, cioè mancanza di tessuto, si crea una depressione e, di solito, mancano una rivascolarizzazione e reinnervazione sufficiente.
La cicatrice retraente crea la retrazione locale che crea una limitazione funzionale tanto più gravi, da un punto di vista posturale, quanto più sono localizzata in zone di flessione/estensione, torsione e rotazione, nonché sugli arti.

Come si formano?

 

La pelle quando per un motivo subisca una lesione, innesca quasi sempre una perdita di sangue dai tessuti, che porta all’attivazione delle piastrine ed all’innesco della cascata coagulativa, contemporaneamente le piastrine liberano i fattori di crescita (PDGF) e si forma un coagulo di fibrina che contrae la ferita e la protegge da infezioni;
tende a guarire secondo 3 modalità:
1 riepitelizzazione con una restitutio ad integrum
2 cicatrizzazione per seconda intenzione, composta 3 fasi:
a – infiammatoria con lo scopo di detergere i tessuti
b – proliferativa con la formazione del tessuto di granulazione
c – formazione della cicatrice definitiva (è definita dall’equilibrio tra produzione e lisi enzimatica, lo sbilanciamento a favore di una delle due parti porterà ad una cronicizzazione o alla formazione di cicatrici ipertrofiche e cheiloidee)
3 contrazione data dalla trasformazione dei fibroblasti in miofibroblasti indotta dalla ±-actina. É positivo per l’avvicinamento dei lembi, ma negativo, per un importante danno estetico.

 

Il meccanismo responsabile della cicatrizzazione patologica può essere individuato in uno squilibrio che si viene a creare tra la sintesi e la degradazione del collagene. Secondo alcuni studi questo squilibrio può essere imputato alla proliferazione incontrollate di un clone fibroblastico che presenta strette analogie con i fibroblasti fetali. I fibroblasti appartenenti a questo clone anomalo, analogamente a cellule trasformate in senso neoplastico, sarebbero meno sensibili dei miofibroblasti normali agli stimoli inibitori della proliferazione venendo così a realizzare una produzione eccedente di collagene e di conseguenza una cicatrizzazione patologica.
I fibroblasti aberranti non sarebbero normalmente presenti a livello delle ferite, ma vi apparirebbero in seguito all’azione dei fattori diversi di cui i più importanti sembrano essere una predisposizione su base genetica e o una stimolazione continua di natura traumatica  o infettiva a livello dell’area lesa.

La cicatrice patologica

 

La cicatrice patologica modifica:
la postura generale delle persone (tirando dal lato della cicatrice)
le fascie, quindi la struttura tridimensionale che unisce la pelle ai piani profondi
i recettori propriocettivi della pelle
l’attività muscolare sia sensoriale che motoria
il sistema linfatico superficiale e profondo

Come dimostrato, e trattato in questo sito, nella parte relativa alla terapia neuronale, dai fratelli Huneke, può essere causa di patologie locali ed a distanza, nonché di molti problemi neurologici ed ormonali a distanza.

 

La terapia della cicatrice, se correttamente posizionato, provoca:
– miglioramento del dolore
– MIGLIORAMENTO DELLA POSTURA
– rilassamento delle fibre muscolari
– miglioramento della circolazione (ossigenzione e compensazione acidosi)
– aumento del flusso sanguigno
– aumento del calore locale
– produzione di endorfine
– riduce il dolore locale ed il dolore riferito

Terapie

OBIETTIVO TERAPEUTICO:
interrompere l’afferenza neuronale patologica

per un medico il metodo più semplice e storico é l’anestesia
mediante infiltrazione
mediante gel
mediante siliconi
mediante farmaci steroidei
mediante infiltrazione con Avotermina (TGFb3 ricombinante), Interleuchina-10 ricombinante e Mannosio-6-fosfato
mediante infiltrazione con ossigeno-ozono
mediante laserterapia
mediante vitamine (A ed E)
mediante fitoterapia (Centella Asiatica TM)
mediante omotossicologico

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Cercheremo insieme la causa del tuo dolore risolvendolo quindi alla radice. La soluzione al problema sarà definitiva.