Ossigeno-Ozono-Terapia

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Cos’è l’OZONO

L’Ozono (O3), molecola triatomica dell’ossigeno, e’ primariamente conosciuta per il suo ruolo protettore dei raggi ultravioletti provenienti dal sole.
Grazie alla sua elevata capacita’ ossidante ed alla sua particolare reattivita’ questo gas trova applicazione sia in campo industriale che in campo medico come miscela Ozono in Ossigeno.
Nell’uso medico viene utilizzata una miscela di Ozono/Ossigeno (detto anche Ozono Medicale) in cui l’Ozono raggiunge concentrazioni piu’ basse rispetto all’uso industriale di circa 1000 volte cioe’ 1-110 µg/ml di ossigeno.
L’Ozono esplica ad adeguate concentrazioni le sue proprieta’ anti-batterica, anti-virale e anti-micotica inoltre influenza il metabolismo dell’ossigeno inducendo un aumento delle flessibilita’ delle membrane eritrocitarie con conseguente miglioramento della circolazione sanguigna (Rilling e Viebahn 1987).

Unita’ di misura: la concentrazione di Ozono si esprime in microgrammi per millilitro (µg/ml).
Per esempio: una concentrazione di 20 µg/ml indica che in un millilitro di gas sono presenti 20 µg di Ozono 1 µg = 10-6 g = 10-3 µg 1 ml = 10-3 l 1 µg/ml = 1 mg/l 1 ppm = 1 mg/kg

La Storia della Ozonoterapia

I primi generatori di ozono furono sviluppati da Werner von Siemens in Germania nel 1857 e il 1870 vide il primo rapporto sull’uso terapeutico dell’ozono per purificare il sangue, da parte di C. Lender in Germania.

Agli inizi del 1900 Nikola Tesla commercializza un macchina per uso medicale.
Nel 1897 venne aperto un ospedale – Oxygen Hospital – a Londra per la terapia delle ulcere con la miscela di ossigeno-ozono.
L’ospedale venne chiuso nel 1911 ma l’ufficiale medico che lo aveva aperto, Stoker, continuò a curare i soldati britannici per tutta la prima guerra mondiale.

L’ Ozono Terapia, chiamata anche Ossigeno-Ozono Terapia come pratica Medica

L’ Ozono Terapia, chiamata anche Ossigeno-Ozono Terapia (O2-O 3), e’ una pratica medica conosciuta e praticata da decenni: David (1912) e Breisacher (1913) in Proctologia; A.Wolff (1915) in chirurgia; De Paoli e Weinmann (1931) in Medicina Interna; E. Payr (1932) in Chirurgia; Fisch (1939) in Odontoiatria; H. Wolff (1974) in Medicina Generale. L’ozono terapia non è una tecnica nuova, essa è stata utilizzata per 125 anni. Il primo articolo venne scritto negli Stati Uniti nel 1885 quando la “Florida Medical Association” pubblico’ il testo “Ozone” del Dr. Charles J. Kenworthy specificando l’uso dell’ozono per scopi terapeutici. Tutti i principali ospedali americani utilizzarono l’ozono per trattare 114 differenti malattie, finchè nel 1933 la “American Medical Association”, guidata dal Dr. Simmons, consiglio’ di eliminare tutte le cure mediche in competizione con i farmaci.  Con l’aiuto di medici impegnati, l’Ozono continua fino ad oggi. (Saul Pressman – “The Story Of Ozone”) Altri contributi piu’ recenti sono stati dati da: Kramer (1980) in odontostomatologia; Konrad (1981) nelle malattie virali; Matassi (1982) nelle angiopatie; Hoffman (1982) nelle coronaropatie; Tietz (1983) nella oncologia; Franzini (1984) nelle lipodistrofie; e successivamente Balkanyi (1986) in Immunologia; Riva Sanseverino (1987) in Fisiatria; Bocci (1990) in Oncologia.

L’Ozono Terapia utilizza una miscela di Ozono/Ossigeno (O3/O 2) che modifica la sua attivita’ farmaco-dinamica al variare della quantita’ di Ozono (da 1 a 100 µg/ml) in soluzione con l’Ossigeno. Tossicita’ L’Ozono e’ considerato un gas tossico irritante in quanto se inalato provoca congestione e flogosi delle vie aeree (Stockinger, 1965), edema polmonare (Roehm e Coll.,1971) e alterazioni strutturali delle cellule ciliate (Dillard e Coll., 1972) . A livello extrapolmonare può invece indurre effetti controversi quali aumento o diminuzione della fagocitosi dei polimorfonucleati (Wenning, 1956; Peterson e Coll.,1978) e diminuzione o aumento della resistenza all’emolisi (Buckely et al., 1975; Wenning, 1956).
Tossicità animale: la tossicità dell’Ozono quando venga utilizzato come miscela O3 /O2 e somministrato non per via inalatoria è nettamente atossica. Studi sperimentali sono stati condotti su conigli in cui il sangue prelevato e miscelato con O3/O2 è stato reintrodotto, tramite la vena dell’orecchio, nel coniglio (Rossi e Erterfaie); i dati emodinamici rilevati indicano un’assenza di tossicità, inoltre l’esame istopatologico ha confermato l’assenza di danni ascrivibili al trattamento. Le dosi somministrate sono state di 1100 µg di O3/Kg, mentre nell’uomo la dose massima e di 3000 µg, cioè circa 50 µg di O 3/Kg.
La dose massima utilizzabile in clinica è perciò di circa 25 volte inferiore alla dose usata negli animali da esperimento. Altri studi effettuati nel coniglio con tecniche elettrocardigrafiche dopo somministrazione intraperitoneale di alte dosi di una miscela Ozono/Ossigeno ha confermato l’assenza di significative variazioni. (*) Tossicità “in vitro” Di grande interesse è lo studio degli effetti dell’Ozono sulle cellule mononucleate del sangue poichè l’Autoemotrasfusione è la via di somministrazione dell’Ozono più utilizzata. Le ricerche effettuate (Paulesu, Bocci ,Bindoni) hanno confermato come l’Ozono possa indurre una stimolazione della produzione di citochine e interleuchine da parte dei linfociti e dei monociti tale da amplificarne l’effetto sia a livello generale (sistema circolatorio) che locale (microambienti linfoidi), senza indurre effetti tossici rilevabili a livello cellulare.
Uno studio effettuato in Germania su una casistica di 400.000 pazienti ha sottolineato la presenza di effetti indesiderati solo in 7 casi su 1.000.000 di applicazioni, tale incidenza corrisponde alla percentuale dello 0,0007%. Anche studi clinici in campo dermatologico in casi di ulcere in cui la miscela Ozono/Ossigeno viene applicata localmente con conseguente eliminazione dei microrganismi hanno dimostrato un più rapido miglioramento della patologia.

Farmacodinamica

Farmacodinamica Effetti in “vitro” Poichè alcune specie reattive dell’ossigeno sono coinvolte nelle tossicità di farmaci, sono stati eseguiti studi per controllare l’effetto della reattività chimica dell’Ozono quale potente ossidante. E’ stata presa in esame una linea di cellule sia sensibili che resistenti al 5-fluoruracile opportunamente incubata con una miscela di Ozono/ossigeno. I dati ottenuti dimostrano che l’Ozono, a piccole dosi, agisce sinergicamente con il 5-fluoruracile ed inoltre è in grado di rendere sensibili le cellule con capacità di resistenza nei confronti di certi chemioterapici (Zanker and Kroczek).

Meccanismo d’azione: se si esclude la via inalatoria, l’Ozono può essere somministrato all’uomo sfruttandone ai fini terapeutici alcuni suoi importanti effetti: potente effetto battericida, fungicida e inattivatore dei virus che si realizza mediante ossidazione dei microrganismi.
Un secondo importante effetto è il miglioramento del trasporto dell’ossigeno in quanto l’Ozono, oltre ad indurre un aumento della deformabilità degli eritrociti, provoca un aumento della produzione del 2-3 difosfoglicerato responsabile della cessione di ossigeno ai tessuti (Rilling and Viebahn, 1987).
A dosi adeguate l’Ozono non induce effetti indesiderati.

Utilizzo Terapeutico: l’Ozono è un gas instabile che si decompone facilmente ad una velocità che dipende dalla temperatura, a 25°C si degrada circa il 60% in un’ora, ciò non ha però impedito che si sviluppassero numerose metodiche di somministrazione.
Inizialmente l’Ozono è stato somministrato tramite applicazione su superfici corporee esterne per determinarne gli effetti su diversi tipi di lesioni quali fistole, ulcere e ferite di difficile guarigione (Wolff, 1915). Il dosaggio è stato regolato in base alla particolare situazione in esame e le perfusioni di gas possono durare dai 3 ai 20 minuti, con concentrazioni varianti dai 10 agli 80 µg/ml (con un massimo di 5 parti di O3 su 95 di O2).
Localmente può essere applicato mediante campana di vetro o sacchetto di plastica opportunamente reso stagno in cui si fa fluire l’Ozono, sono da evitare contenitori in gomma naturale facilmente degradabili dal gas.
La metodica di somministrazione più utilizzata è senza dubbio la Ozonoterapia Sistemica in cui l’Ozono viene introdotto nella circolazione sanguigna. Tecnicamente la si esegue prelevando da 50 a 150 ml. di sangue da una vena e convogliandolo in un apposito contenitore dove viene trattato con la miscela O3/O 2 e successivamente reiniettato.
Una metodica differente, molto più semplice, con effetti analoghi, è la via rettale. Tecnicamente si esegue mediante un piccolo ubichino che viene inserito per alcuni minuti nel retto. Di particolare interesse perchè il plesso emorroidario ha un assorbimento veloce e perchè in questa sede vi sono le placche di Peyer, che sono particolari centri germinativi linfopoietici produttori di immunoglobuline di grande interesse per il sistema immunitario.
Altre tecniche di utilizzo della miscela O3/O 2 che meritano di essere menzionate sono la Ozonoterapia ematica intramuscolare in cui si prelevano dal paziente 10 ml di sangue venoso poi miscelato con l’Ozono e reintrodotto per via intramuscolare.

La Ozonoterapia sistemica

La Ozonoterapia sistemica viene applicata nel trattamento di diverse patologie incluse le infezioni virali croniche ed acute (epatiti), i carcinomi, i disturbi circolari (arteriosclerosi) e le iperlipidemie (Hansler et al., 1976; Rilling, 1985; Wolff, 1977).
Le indicazioni includono: asma, acne, particolari condizioni allergiche e carcinomi (Vogelsberger and Herget, 1983; Tietz, 1983; Washutt et al.,1979). Nuove tecniche di somministrazione sviluppate dal 1985 comprendono le vie iniettive sottocutanee (lipodistrofie e terapia antalgica), intramuscolare (conflitti discoradicolari), intrarticolari (gonartrosi, coxartrosi e periartriti) e intradiscali (ernie e protusioni discali).  L’Ozono è circa dieci volte più solubile in acqua che nell’ossigeno, trova cosi’ applicazione nella chirurgia dentale dove promuove l’emostasi, migliora il rifornimento locale di O 2 e inibisce la proliferazione batterica (Turk, 1985).

In seguito all’entrata in vigore della Direttiva Comunitaria 42/93 (MDD93/42/EEC), le attrezzature per ossigeno-ozono terapia devono essere certificate e classificate come dispositivi medici.

Finalmente la World Federation of Ozone Therapy nel 2015 ha prodotto il documento “Ozonoterapia basata sull’Evidenza” , inoltre la International Scientific Committee of Ozone Therapy con il documento del 2015 ha rivisto la “Dichiarazione di Madrid sull’Ozonoterapia”, addivenendo a una definizione delle Linee Guida internazionali, fatte proprie dalla II Consensus Conference tenutasi a Roma il 5 ottobre 2019  che ha stabilito che la pratica medica dell’uso della miscela di Ossigeno-Ozono fosse conforme ai standard che venivano stabiliti e pubblicati.

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